DAL 30 NOVEMBRE AL 1° DICEMBRE 2024 DALLE SUORE SERVE DI MARIA GALEAZZA
L’inizio d’Avvento ci ha richiamato a Galeazza, siamo venuti per dare un segno concreto del nostro cammino, seguendo le tappe dell’Anno liturgico che ci guidano sulla esperienza di vita, morte e resurrezione di Gesù Cristo e che ci danno un significato spirituale sempre rinnovato e
approfondito al dono della fede ricevuto all’inizio del nostro cammino. Il ritiro è un momento di preghiera anche per quelli che non potevano venire in persona, rimaniamo sempre in comunione con tutti per testimoniare che con lo Spirito Santo si può superare i limiti dello spazio o qualsiasi altra barriera che impedisce il soffio leggero e gioioso del respiro di Dio.
Per primo abbiamo riletto capitolo 6 del profeta Isaia, è un richiamo di riconoscere i propri sbagli che attraverso il pentimento e l’agire misericordioso del nostro Signore possano essere perdonati.
Rimanere fedeli anche se la maggioranza della popolazione rimane insensibile alla voce di Dio che ci parla con la bocca del profeta. Isaia ci fa vedere la luce e la speranza anche nel futuro incerto perché il seme santo non muore:
“Ne rimarrà una decima parte, ma sarà ancora preda della distruzione
come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo:
seme santo il suo ceppo. Is 6, 13
Il profeta Geremia nel capitolo 33 ci scrive dalla prigione dove deve pagare per il suo amore e fedeltà al Signore e la Sua verità, con coraggio trasmette le parole divine che promettono un glorioso futuro di pace e di gioia:
“Li purificherò da tutti i crimini di cui si sono resi colpevoli contro di me e perdonerò tutte le iniquità commesse ribellandosi contro di me.” Ger 33, 8
Perché:
…” il suo amore è per sempre…” Ger 33, dal versetto 11
Le promesse sono valide per sempre, valide per venuta di Messia e valide anche per la nostra generazione perché la Parola di Dio è eterna e non può essere infranta alleanza:
“Invece io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro". Ger 33, dal versetto 26
Nella adorazione notturna ognuno ha potuto rivedere e approfondire personalmente il suo rapporto con Dio e il prossimo, implorare per il mondo intero e il suo destino sconvolto dalle guerre e le catastrofi naturali, come conseguenze dello offuscamento del mondo interiore di
uomo.
Il giorno del Signore ci ha portato tanti fratelli e le sorelle da diversi luoghi dove si trova la nostra Comunità. È stato un vero regalo perché abbiamo potuto vivere in pienezza l’amore per Dio e per il prossimo.
Il ritiro si è concluso con la presentazione di vita e martirio del beato polacco Jerzy Popiełuszko, sacerdote ucciso brutalmente dai servizi segreti del regime, durante la lotta del popolo polacco per una vita più libera, vera e bella. Il martirio, il sangue versato è come seme che fa rifiorire la vita vera, può far fiorire persino il deserto.
Un augurio a tutti e a ciascuno di una attesa del Signore che sia nella profonda preghiera, la speranza viva e un impegno continuo, unico importante e accessibile a tutti, di crescere nell’amore.