Misteri - II

I primi Misteri della gioia:
L'Annunciazione a Maria e la visita a Sant'Elisabetta (LC 1,28-47)

“ II ”

“Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta” (Lc 1,39-40). I figli di Dio sono mossi dallo Spirito di Dio (cfr. Ro 8,14) e la potenza dell’Altissimo sospinge Maria verso la casa di una famiglia di Israele. Ma montagne di difficoltà appesantiscono gli sposi chiamati alla gioiosa nuzialità secondo il disegno di Dio. * È di fede che lo spirito distruttore (detto "demonio Asmodeo", cfr. Tb 3,8 e 6,8) cerca di porre difficoltà all’unione sponsale tra uomo e donna, perché non avvenga, o non ci siano figli, o si ponga semplicemente una ambigua fecondità fisica, così da dover dire alla fine: “Meglio sarebbe se non fosse mai nato quell’uomo” (cfr. Mt 26,24 e Mc 14,21). * A dire il vero l’immagine di Dio nella sua stupenda creazione non si pone neppure sulla bellezza del sole che sorge, lieto di percorrere come un eroe la sua via: Dio si riveste di luce come di un manto (cfr. Sal 103,1s) e pertanto è una realtà che si addice alla sua grandezza, ma è ancora qualcosa di esterno a Lui, facendo presagire un poco della sua bellezza e immensità (cfr. Sal 18). L’immagine di Sé che Dio vuole donare ai figli degli uomini è proclamata nel primo capitolo della Bibbia: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27). Ogni bimbo che nasce nella benedizione della fecondità, ha il diritto di vedere l’icona dell’Altissimo nell’unione dei suoi genitori, e lì c’è il dono della percezione di Dio, del suo amore, e pertanto la capacità dell’abbandono fiducioso che permette la vera crescita “in età, sapienza e grazia”. Il “male maligno”, come spesso lo definiva il Santo Padre Giovanni Paolo II, cercherà sempre di togliere l’evidenza di questa “divina immagine” scritta nella creazione del Signore. L’unicità di questa “icona di Dio”, posta nell’ordine della natura delle cose, giustificava l’opposizione dei Vescovi italiani al referendum sul divorzio, ma la lotta accanita contro questo “bene prezioso” della famiglia continua, anche se ogni povero e pure ogni bimbo che nasce rimane con questo diritto e bisogno fondamentale. * Il libro di Giobbe ci dice che le aggressioni distruttive del “male maligno” hanno come loro apice, quasi fosse una meta finale, il cercare di dividere spiritualmente la donna dall’uomo, ponendo tra questa primaria e fondamentale relazione lo stato di accusa. È "la prova suprema" che toglie all’uomo il suo necessario riposo: “Allora sua moglie disse: «Rimani ancora fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!». Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta, hai parlato»” (cfr. Gb 2,9s). Pertanto una montagna di difficoltà sorgono sulla famiglia di Dio, e queste vengono da un “male maligno”, ben nascosto ma forte e astuto.